Groenlandia, il tesoro dell'Artico
- Davide Saccani
- 29 mar
- Tempo di lettura: 2 min
Giovedì 27 Marzo è stato trovato l’accordo per formare un governo in Groenlandia. La coalizione di governo sarà formata da 4 partiti e il primo ministro sarà il leader del partito vincitore delle elezioni dell’11 Marzo, i Democratici, un partito liberale di centrodestra che ha posizioni caute sull'indipendenza della Groenlandia dalla Danimarca.
Da quando Donald Trump ha cominciato il suo secondo mandato da presidente, il tema dell’annessione della Groenlandia agli Stati Uniti è tornato ad essere centrale, soprattutto a causa delle numerose dichiarazioni del presidente fatte in diverse occasioni.
Perché questo interesse?
La Groenlandia è ancora quasi totalmente ricoperta dal ghiaccio polare, tuttavia lo scioglimento dei ghiacci dovuto al riscaldamento globale sta rendendo sempre più navigabile l’Oceano Artico, che circonda l’isola, rendendolo un nuovo potenziale avamposto per i traffici commerciali (e non solo). Oltre a questo, il fenomeno dello scioglimento sta rendendo accessibili le grandi quantità di risorse naturali dell’isola, come gas, petrolio e ‘’terre rare’’. Non a caso, oltre agli Stati Uniti, anche la Russia ha mostrato un crescente interesse verso la zona.
Tuttavia, nelle sue ultime dichiarazioni al Forum di Murmansk, il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito di sostenere i piani di Trump riguardo all’annessione dell’isola e all’utilizzo delle sue risorse, specificando che questi non interferiscono con gli interessi russi. Putin ha aggiunto poi che la NATO sta cercando di trasformare la regione artica in un territorio di conflitto per annientare la Russia, e gli sforzi per questo progetto, a detta sua, provengono soprattutto dai paesi scandinavi.
Equilibri stravolti:
Dobbiamo notare come la presidenza Trump ha radicalmente cambiato gli equilibri nella regione artica: non c’è più una situazione bipolare, con da una parte la NATO capeggiata dagli USA e dall’altra la Russia, ora gli Stati Uniti agiscono in maniera indipendente e, sotto vari aspetti, in accordo con la Russia.
Questa particolare forma di collaborazione tra le due superpotenze ha creato degli effetti sulla popolazione groenlandese, mostrando le proprie preoccupazioni tramite le elezioni per il parlamento locale.
La popolazione del luogo ha sempre spinto verso l’indipendenza dalla Danimarca, ma, leggendo i risultati delle ultime elezioni, si capisce che al momento i groenlandesi credono che diventare indipendenti significherebbe agire da soli nel confronto con le superpotenze, senza l’aiuto danese ed europeo, nonché della NATO. Il nuovo primo ministro infatti ha detto che il percorso verso l’indipendenza sarà graduale e nel lungo periodo.
Nei prossimi mesi sarà da capire se le intenzioni dichiarate da Donald Trump siano vere e determinate, o se siano solamente un metodo di comunicazione molto sfacciato nei confronti dell’Unione Europea per ristabilire i rapporti di potere con essa.
Trump annetterà la Groenlandia entro il suo mandato da presidente?
Si
No
Comments